martedì 25 settembre 2018

l'insalata dolomiti (invernale).. l'insalata ribelle



..non ha le carte in regola..è senza i documenti.. e nonostante cio' gira..circola ovunque.. attraversa i confini.. la hanno vista in mezza Italia, ma anche in Spagna, Francia, Svizzera..



.. non risponde nemmeno alle regole basilari..



..che dire..è per davvero un INSALATA RIBELLE!!!


...è' l' INSALATA DELLE DOLOMITI...

un insalata “antica”,, riproducibile.. che resiste al freddo.. che anomalia delle anomalie ama il freddo.. resiste a temperature ben sotto lo zero e cresce anche sotto la neve..

La abbiamo ritrovata diversi anni fa ad Erto.. paesino che si affaccia sulla drammaticamente nota diga del Vajont.. ce la ha data un vecchio contadino.

Gli era stata affidata dal padre, dal nonno.. uno dei tanti semi riproducibili tramandati di generazione in generazione.. che hanno sfamato generazioni
semino clandestino



Da quel giorno la abbiamo coltivata, assaporata, riprodotta e distribuita ovunque.. dalla Toscana, all' Emilia, dal Friuli alla Liguria.. il buon Diego l'ha portata anche in Spagna e altri in Svizzera e Austria..

La si semina da metà agosto a fine settembre e la si può trapiantare anche a fine ottobre. Ha foglie apparentemente delicate, color verde chiaro che poi si tingono di rosso.. fa cespi grandi ed ha un sapore delicato, dolce.. molto gradevole. Assomiglia molto alle fragranti insalate estive, solo che lei la si può mangiare in pieno inverno


E' un insalata che detesta i prodotti chimici di sintesi, molto adatta alla coltivazione naturale, biologica.. magari in consociazione con qualche porro o rapa rossa..



Ma cos'è questa storia delle “carte non in regola”? Mica serviranno delle “carte” anche alle insalate?

Ed invece si..le carte servono eccome.. in base a una serie di leggi e leggine..italiane ed europee, anche le insalate, come del resto ogni altra semente “devono” essere “registrate”,, iscritte in registri.. regolamentate..

Altrimenti è come se non esistessero..altrimenti non possono essere commercializzate



Una semente che ha decenni..secoli di storia viene bandita dai nostri campi, dai nostri orti per una serie di provvedimenti di burocrati e politicanti che hanno più a cuore gli interessi di grandi e piccole ditte sementiere, che non la biodiversità tipica dei nostri territori.



Troviamo paradossale che sia consentito l'uso (anche in biologico) di sementi ibride irriproducibili e addirittura dei famigerati CMS (ibridi a sterilità maschile citoplasmatica)

mentre si mettono alla porta sementi vitali e capaci di adattarsi a cambiamenti climatici e a situazioni di coltivazione difficili. 


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